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Come una porta girevole.

Writer: Bruno BanoneBruno Banone

Updated: Oct 6, 2024

In questo video, ecco un ottimo esempio di efficace applicazione dei principi del Tai Chi, anche in situazioni di grande disparità di peso e di forza e con stili di lotta diversi.


Il wrestler è forte e fa il suo mestiere: spingere, utilizzando tecniche di sbilanciamento

del peso, velocità, forza muscolare. Ma il combattente di Tai Chi ha un ottimo radicamento, controllo dell'asse centrale e capacità di scaricare a terra con il corpo integrato e rilassato.


È come voler abbattere una porta girevole spingendola.


Infatti, possiamo osservare che la tecnica del wrestler appare come fosse limitata all'utilizzo delle sole spinte orizzontali, ma non per sua volontà o per accordo. infatti, il wrestler pare non accorgersi che il combattente di Tai Chi usa, abilmente dissimulata, una tecnica precisa, adatta a controllare anche lo sradicamento, trasformando e limitando le sue spinte al piano orizzontale per poi eluderle, appunto, come una porta girevole.


Sarebbe più appropriato dire che il combattente di Tai Chi applica il Principio della Sfera utilizzato, oltre che nel Tai Chi, anche nell'Aikido e nel Judo, ovvero il controllo del peso e l’integrazione delle linee di forza contemporaneamente in tutte le direzioni


Possiamo osservare che, il combattente di Tai Chi all'inizio degli scontri tocca solo esternamente gli avambracci del wrestler, ma nei momenti cruciali, quando il wrestler tenta di sollevarlo di forza, il combattente di Tai Chi, lasciandosi abbracciare, passa all'interno dell'incavo dei gomiti, controllando le spinte. Senza afferrare, spingere o tirare, alterna

il contatto a due mani o una mano o anche con la spalla o il petto, per dissimulare la tecnica.


Per intenderci, questa assomiglia, ma non è da confondere, a una tecnica che si usa anche nel Judo, quando nelle fasi di studio a contatto, nell'attesa di individuare un favorevole angolo di attacco, uno dei due combattenti controlla la parte superiore degli avambracci dell'avversario, tenendolo lievemente pressato verso terra, per evitare un sollevamento

o per provocare un suo alleggerimento reattivo e approfittarne per proiettarlo.


Per questo, il combattente di Tai Chi controlla gli avambracci dell'avversario lievemente

e quasi invisibilmente, in modo interno e sensibile, perché ogni suo eventuale reattivo irrigidimento, data la disparità di peso e forza muscolare, darebbe al wrestler immediatamente il segnale e l'appoggio utile per sollevarlo facilmente, come un fuscello.


Invece il combattente di Tai Chi si muove rilassato eppure pare pesante e incontrollabile come un sacco di sabbia lasco, che continua a scaricare il peso internamente, deformandosi verso il basso in ogni modo.


Se osserviamo, le prime proiezioni che attua con successo, sono proprio frutto di questo invisibile, lieve, costante strategia di controllo della pressione verso il basso che viene poi improvvisamente rilasciata, cosicché il wrestler si solleva involontariamente per l'improvviso cedimento della trazione, diventando per un istante leggero e facilmente proiettabile a terra, in un caso con una spinta frontale, in altri con la rotazione orizzontale.


In verità si tratta dell'effetto di una tecnica particolare del Tai Chi, quasi un trucco, che

già descrissi più approfonditamente in un post analogo sull'utilizzo dissimulato del peso

Vedi: "Il mistero della donna più pesante del mondo".


(Bruno Banone)


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