Varie Fonti, dal Tao Te Ching di Lao Tzu alla Tavola Smeraldina di Ermete Trismegisto,
dalla Genesi Biblica ai testi di Plotino, Eraclito, Parmènide di Elea e altri ancora,
fatte le dovute differenze, in fondo condividono la stessa visione che "Tutto è Uno"
e che ogni forma illusoriamente separata non è che l'apparire virtualmente molteplice
e individualizzato nell’Uno, che si manifesta in sé stesso, dal Macrocosmo al Microcosmo, come un algoritmo immanente di sottoinsiemi frattali, distinti ma non separati, sempre simili a quell'Unità Originaria che tale eternamente permane, come un'infinita sfera olografica
“...il cui centro è ovunque e la circonferenza in nessun luogo” come dice Blaise Pascal.
Anche la teoria del Big Bang afferma che originariamente l’Universo era concentrato
in un singolo minuscolo punto dalla densità, temperatura e gravità enormi, dove il Tempo
e lo Spazio erano pari a zero. Da questo singolo punto virtuale l'Universo si manifestò
con un'esplosione, espandendosi istantaneamente in ogni dimensione Spazio-Temporale, attivando un processo evolutivo, al quale si ipotizza che, come in un cosmico espiro
ed inspiro, segua uno speculare ritorno alla condizione originaria di esistenza immanifesta.
Tuttavia, la Teoria del Big Bang, è solo un modo di rappresentare l'apparire delle forme.
L’idea di evoluzione ed espansione nel Tempo e nello Spazio, è un’illusione di prospettiva perché, se "Tutto è Uno", non c’è Spazio esterno all’Universo. Ovvero, l’Universo non si è espanso "nello" Spazio perché lo Spazio è l’Universo e con l’Universo lo Spazio si è espanso. Infatti, come sintetizza Stephen Hawking il Fisico Teorico noto per la sua Fisica
dei Buchi Neri: “Prima del Big Bang il Tempo era ripiegato, curvo su se stesso: si avvicinava a raggiungere il niente, ma non è mai stato il niente. Non c'è mai stato un Big Bang
che ha prodotto qualcosa dal nulla. Sembra così soltanto da una prospettiva umana.”
Quella stessa prospettiva umana che vorrebbe che, come in una relazione tra soggetto e oggetto, immaginando che esista ciò che è e ciò che non è, un dentro e un fuori, invece che due indissolubili stati di essere, manifesto e immanifesto, vorrebbe misurare, come soggetto esterno, un Tutto di cui l’osservatore stesso è parte. E ciò è evidentemente impossibile.
Calandoci nel microcosmo umano, anche le Neuroscienze e la Biochimica affermano
che "Tutto è Uno" e che le cellule comunicano incessantemente tra loro tramite Biofotoni, modificandosi a vicenda ad ogni interazione, aldilà di Tempo e Spazio, grazie alla connessione in un’unica, osmotica e intelligente, rete energetica. È l’entanglement quantistico definito dall’Equazione di Dirac: “Se due sistemi interagiscono tra loro per
un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possiamo più descriverli come due sistemi distinti, ma in qualche modo sottile diventano un unico sistema. Quello che accade
a uno di loro continuare ad influenzare l’altro, anche se distanti chilometri o anni luce”.
Da Carl Jung in poi, anche la Psicologia afferma che ogni fenomeno che appare nella Coscienza Individuale è in rapporto dinamico con la Coscienza Collettiva.
Quindi, se Tutto è Uno, significa che l'Universo non ha bordi, non essendoci altro che il Tutto,
Forse, come dice Carl Sagan, astronomo, astrofisico, astrobiologo, dalla prospettiva umana possiamo quindi solo affermare che: “Se noi siamo fatti di atomi, uno scienziato che studia degli atomi è in realtà un gruppo di atomi che studia se stesso.”
(Bruno Banone)
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Video: The Next Dimension - 3D Mandelbrot Fractal Zoom (MMY3D)
Thanks to Maths Town: https://www.youtube.com/watch?v=hRrBnI5L0u8&t=1562s
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