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Writer's pictureBruno Banone

Il Pentalfa e l'Isola Che Non C'è.

Nella Tradizione Egizia il Pentalfa è un Simbolo legato alla Maga Sothis, (antico nome

di Iside) la Dea Vergine della Fertilità e rappresentava la Stella Sirio, che era anche detta Stella della Vergine, perché apparve per la prima volta nei cieli d’Egitto intorno al 10.500 a.C., mentre ad Est sorgeva la Costellazione della Vergine.


Gli antichi Egizi interpretarono l'apparizione di Sirio come un segno divino, perché non si era mai vista prima di allora e, oltre ad essere la più luminosa, presenta alcune peculiarità ritenute magiche. Per esempio, gli Egizi notarono che dal 3 luglio all’11 agosto, Sirio sorge ad Ovest, al tramonto del Sole, ed è così luminosa che pare ci siano due Soli al tramonto: uno con luce dorata e uno con luce blu. Poi Sirio scompare, per riapparire al punto opposto, dopo settanta giorni, ovvero sorgendo ad Est, poco prima dell’alba (fenomeno noto come Ascensione Eliaca, che appare per effetto della rotazione terrestre intorno al Sole).


Per la sua intensa luminosità e per la proprietà di apparire come la prima Stella della Sera, condividendo il cielo con il Sole al tramonto per poi scomparire e riapparire dopo settanta giorni come prima Stella del Mattino, annunciando il Sole all'alba ancora oggi in varie Tradizioni Iniziatiche Sirio è considerata simbolicamente la Stella della Vera Luce, ovvero

la Luce Esoterica, nascosta dietro la Luce Essoterica, ovvero manifesta, del Sole.


Inoltre, fatto estremamente importante, il sorgere di Sirio come Stella del Mattino annuncia

la piena del Nilo che, spargendo il Limo, fertilizzava e rinnovava i campi da coltivare e quindi segnava l’inizio del nuovo anno e la promessa di un nuovo ciclo di prosperità.


In “De Iside et Osiride” Plutarco (circa 46-125 a.C.) narra il Mito di Iside, una storia più antica di lui di 3000 anni. In estrema sintesi, il Mito racconta della Dea e Maga Iside che, rimasta vedova del suo sposo Osiride, ucciso con l'inganno da suo fratello Seth, va alla ricerca del suo corpo smembrato in 24 pezzi e sparso per l’Egitto. Ritrovato e ricomposto il corpo del divino sposo, salvo il fallo andato perduto, scopre che ha ancora tracce di vita nei genitali. Iside allora completa il corpo dello sposo con un fallo simbolico e, grazie a un atto magico si tramuta in falco e aleggiando sopra lo sposo opera la sacra unione con Osiride. È così che concepisce il figlio Horus, rimanendo Vergine. In questo Mito, Iside (simboleggiata da Sirio) fa rivivere Osiride ri-generandolo in Horus, il Sole dell'Alba del nuovo ciclo vitale, così come l'apparizione di Sirio che precede il Sole annuncia la rinascita della Natura e della prosperità per l'Egitto, grazie all'esondazione annuale del Nilo che fertilizza la terra.


È interessante notare che, secondo alcuni Ricercatori e Studiosi di Esoterismo, tra i quali il Teosofo Alvin Boyd Kuhn, Horus, il Sole dell'Umanità (Egitto 3100 aC) nasce il 25 Dicembre, da una Vergine, (vir-gheneo, generatrice di vero uomo), così come è narrato nella storia di molti Miti precedenti tra cui ricordiamo Mithra (Persia 1200 a.C.), Krishna (India 900 a.C.), Dionysus (Grecia 500 a.C.)e infine Joshua Ben Joseph, il Cristo, il Figlio dell'Uomo, il nuovo Sole dell'Umanità. Come Horus, i Miti solari nascono senza un padre umano, fisico e, in alcuni casi, come nel Mito di Iside, nascono da una vedova. Probabilmente per tale motivo, in molte Tradizioni esoteriche che contemplano il Pentalfa come Simbolo fondamentale,

gli Iniziati che hanno completato il percorso simbolico e rituale di superamento delle tenebre, passando dalla Morte alla Rinascita Interiore nella Vera Luce, sono detti "Figli della Vedova".


Sempre in “De Iside et Osiride”, Plutarco sottolinea il verso di un Rituale: “...Il fuoco sbocciò con cinque rami”. Il fuoco dai cinque rami è il corpo eterico raggiante dell’Uomo trasformato dal Fuoco Sacro di Iside ed è rappresentato con il geroglifico a cinque punte denominato SBA. Il suo significato è triplice: Stella, Insegnamento, Portale.


Il Portale è il passaggio fra due mondi, come la madre è il Portale che permette il passaggio umano dal mondo dello spirito al mondo nella materia (mater, matrice, maat). Questo frammento di Plutarco allude a un fiore di fuoco a cinque rami attraverso cui doveva passare l'Iniziato per rinascere a nuova vita, come Osiride rinasce in Horus. Per estensione lo SBA rappresenta anche l’Uomo Realizzato, l’Iniziato che attraversando lo SBA Fiammeggiante apre le braccia in stupore estatico, rinascendo nella Vera Luce.


Nella Tradizione Egizia, il Viaggio Iniziatico dell'Adepto inizia nella Camera Sotterranea

della Piramide. Qui affronta la sua paura dell’isolamento, della separazione, della morte.

Si spoglia delle illusioni e accumula la Forza che gli sarà necessaria per percorrere la dura salita che lo porterà alla Seconda Camera di Iniziazione, la camera della Regina.


Potrà giungervi percorrendo la sicura ma lunga salita e l’inversione di direzione del Corridoio Ascendente, oppure percorrendo la breve ma pericolosa salita verticale del Pozzo.

Giunto nella Camera della Regina, Iside lo inizia alla Bellezza e all’Amore, mostrandogli

l'Ank, il Simbolo della Vita e istruendolo sul cammino che dovrà intraprendere per giungere infine alla Vera Luce: Sirio, la Stella del Mattino ovvero lo SBA (il Pentalfa) il Portale fiammeggiante della trasformazione Iniziatica suprema,


Così l'Iniziato è pronto ad ascendere dalla Camera della Regina alla Camera del Re,

dalla quale attraverso il canale obliquo che punta alla Costellazione di Orione, la sua Anima si proietterà in cielo, congiungendosi con la Sapienza eterna.


Per orientarsi nel suo viaggio, l'Iniziato osserverà il cielo. In perpendicolare alle tre Piramidi della Piana di Giza potrà individuare facilmente le tre stelle della Cintura di Orione

(che incidentalmente nella narrazione della Natività del Cristo simboleggiano i Tre Magi incamminati verso la più luminosa delle Stelle). Le prime due stelle sono allineate, la terza

è spostata a destra. Seguendone la direttrice, l'Iniziato arriverà a Sirio, la Stella del Mattino, la Stella della Vera Luce che annuncia l’Alba di una nuova vita.


Dall'antico Egitto in poi, il fascino della Stella Sirio ha contaminato molti altri Miti successivi.

Per esempio, nella favola esoterica "Peter Pan", (Peter: Pietra Filosofale. Pan: l'eterno gioioso fanciullo, il Fauno dio dei boschi, figlio di Ermes e della Ninfa Penelope) cantata anche da Edoardo Bennato, Sirio sarebbe l’Isola Che Non C'è, ovvero l'Utopia (dal greco οὐ "non" e τόπος "luogo") dove vivono felici i bimbi orfani o, se volete, di nuovo, i Figli della Vedova, gli Iniziati, i sognatori di un mondo ideale.: “Seconda stella a destra / questo è il cammino / e poi dritto, fino al mattino / poi la strada la trovi da te / porta all’isola che non c’è.”


Così, trasmigrando e fondendosi in racconti e Tradizioni Iniziatiche successive, il Mito di Iside e Osiride che risorge in Horus e dello lo SBA Fiammeggiante è infine giunto sino a noi.

La prima trasmigrazione avvenne per opera di Pitagora che in Egitto apprese molti segreti matematici, astronomici, architettonici, magici, tra i quai le proprietà dello SBA. Fu così che il geroglifico a cinque punte si trasformò nel Pentalfa dei Pitagorici. Ma questa è un'altra Soria.


(Bruno Banone)



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Photo: Elaborazione grafica immagini web


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