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Writer's pictureBruno Banone

Il mistero della donna più pesante del mondo.

Updated: Nov 19, 2021

Nell'esercizio del Push Hand del Tai Chi, o anche in altri tipi di lotta, può capitare di trovarsi di fronte ad avversari molto più pesanti e grossi di noi, per i quali sarebbe facile sradicarci

da terra ricorrendo a una qualsiasi semplice tecnica di sollevamento e proiezione.


Combattere con avversari con grande disparità di massa e peso è utile proprio per studiare le tecniche pIù adatte a controllare le linee di forza del sollevamento e come modificare nel nostro avversario la percezione del nostro peso.


Alcune di queste tecniche spesso sono così contro intuitive, seppure semplici, da diventare numeri di attrazione per maghi da fiera o per praticanti burloni che spacciano per padronanza del Qi semplici tecniche di controllo muscolo scheletrico e neurale, come nei trucchi del "braccio che non si piega" o "la forza invisibile" o, come in questo caso, "il peso impossibile da sollevare", nel video reso ancora ancor più spettacolare perché a metterlo i

n scena è una delicata e gentile ragazza, a quanto pare inspiegabilmente pesantissima.


La soluzione? È la semplice applicazione di una tecnica di Tai Chi, finalizzata a limitare

le possibilità di attacco dell'avversario al solo piano orizzontale, impedendogli ogni via

di sollevamento e sradicamento di forza. Una volta compreso come si fa, occorre solo

un buon allenamento e una buona capacità di dissimulare la tecnica, che spiego qui.


Nel video, la ragazza è impossibile da sollevare, eppure non spinge o separa le braccia

di chi tenta di sollevarla, per impedirgli di abbassarsi e avvicinarsi al suo baricentro, come si potrebbe banalmente pensare a una prima occhiata.


Anzi nell'esempio perfetto dell'uomo con la maglia bianca, lei lo lascia avvicinare fino a fargli portare le spalle sotto di lei, pronto a sollevarla. Anche lì, le sue braccia sono appoggiate morbidamente e non lo spingono. Volendo, in questo punto del video, da come appoggia

le mani, la ragazza rischia di rivelare il trucco. Ma solo a chi eventualmente guarda dall'esterno, perché chi tenta di sollevarla non se ne può dare minimamente contezza.


Ed ecco il cuore della tecnica. La ragazza è perfettamente perpendicolare. È integrata e scarica bene il peso a terra abbassando internamente il baricentro, contemporaneamente rilassando le spalle e lasciando fluire morbidamente il peso della parte alta lungo le braccia.


Appoggia gli avambracci senza spingere, come se fosse solo per tenersi in equilibrio per timore di sbilanciarsi nel sollevamento. Le dita della ragazza puntano in basso, creando

una virtuale curva di scarico a terra del peso della sua parte alta del corpo. Il bacino della ragazza è come appeso a questa struttura che la radica a terra, per quanto leggera lei sia.


In tal modo, per effetto dello scambio di linee di forza, chi tenta di sollevarla si ritrova inconsapevolmente a tentare di sollevare la ragazza più il proprio stesso peso.


Ma questa è solo metà dell'operazione. Infatti, il punto di appoggio morbido delle mani della ragazza è finalizzato a posizionare l'arco elastico tra pollice e indice aderendo all'incavo

del gomito dell'uomo, proprio dove passa il tendine, dove c'è il punto punto energetico Chǐzè

o LU5. In tal modo, senza potersi accorgere ci ciò che accade, tentando di sollevare la ragazza l'uomo si procura da se stesso una pressione elastica (non una spinta, non uno schiacciamento) proprio sul punto energetico interno al gomito, il che fa defluire la forza delle braccia, come se improvvisamente si indebolisse la muscolatura, per risposte bioenergetica.


Volendo, se l'uomo fosse un esperto marzialista saprebbe come non impegnare le braccia usando un'altra strategia. Ma, in questo caso, dovrebbe visibilmente barare, contravvenendo alle regole del gioco, usando la "coda del drago". Ovvero arcuare la schiena direzionando

la linea del coccige come una coda in un punto a terra, dietro il baricentro della ragazza, ottenendo così un piccolo cambio di gradazione nella verticalità della ragazza, virtualmente avvicinandola a se nella parte alta (tecnica molto pericolosa in combattimento perché, se non riesce, equivale a procurarsi una volontaria o involontaria testata in faccia).


A questo punto dovrebbe solo tenere le braccia fisse, come fosse un carrello elevatore e usare solo spinta delle gambe, facendo correre la forza sulla schiena. Così sradicherebbe

la ragazza da terra, anche se di poco. Per via del contato all'interno dei gomiti, non potrebbe comunque sollevarla oltre, ma sarebbe giusto il tempo sufficiente per, eventualmente, arretrare col il piede, ruotare e rovesciarla di lato, se questa fosse stata una lotta.


Solo spingere le braccia per impedire l'avvicinamento, come parrebbe intuitivo a una prima occhiata, che pure sarebbe una modalità relativamente efficace, sarebbe stato troppo evidente e logico: nessuna magia, nessuno stupore, che invece è lo scopo di questa performance. Ma le facce degli uomini dicono che nessuno ha percepito cosa accadesse.


D'altronde lo scopo della dimostrazione è stupire con una provocazione sulla parità di genere: può essere una donna forte come un uomo? Può il piccolo vincere il grande?

Il morbido vincere il duro? In fondo questa è la promessa delle Arti Marziali.


(Bruno Banone)


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